con astuccio in legno
Nelle nostre acetaie abbiamo ancora le botti risalenti all'epoca di Francesco da cui sono state prese le "madri" con cui sono state avviate tutte le altre nostre batterie. Con il termine madre si intende la colonia di particolari acetobatteri che trasformeranno l'alcool, ottenuto dalla fermentazione del mosto cotto, in acido acetico.
Come materia prima preferiamo l'uva Trebbiana modenese coltivata in collina, zuccherina e acidula, dalla quale si ricava il mosto di partenza.
Il mosto viene poi bollito e, una volta cotto, viene inserito nel vasello più grande della batteria dell'acetaia: "la Badessa",dove comincia a fermentare.
Di anno in anno, in Inverno, si dà l'avvio ai rincalzi, cioè i travasi da vasello a vasello.